Lidia Poeta

Svelata la storia motivante dietro la serie Netflix "La legge secondo Lidia Poët"

Torna indietro nel tempo fino al 1883, quando la prima donna avvocatessa moderna italiana, Lidia Poët, sfida le norme sociali nell'accattivante serie di Netflix "La legge secondo Lidia Poët". Lidia intraprende un viaggio in stile Sherlock Holmes, risolvendo crimini e sfidando le panorama giuridico torinese a predominanza maschile.

Mentre la serie si svolge come un avvincente dramma in costume, la storia di vita reale che ha ispirato "La legge secondo Lidia Poët" è davvero straordinaria. Lidia Poët è stata un'avvocatessa italiana pionieristica del XIX secolo che ha combattuto senza paura per aprire la strada alle donne nella pratica legale. Nata nel 1855, si laureò in giurisprudenza all'Università di Torino, entrando nella storia come prima donna avvocato moderna in Italia dopo aver conseguito la laurea il 17 giugno 1881.

Dopo due anni di affinamento presso uno studio legale, Lidia Poët ha affrontato gli esami teorici e pratici dell'Ordine degli Avvocati di Torino. Finalmente, il 9 agosto 1883, fu ufficialmente ammessa all'Ordine degli Avvocati e Procuratori di Torino, segnando un traguardo epocale per i diritti delle donne. Tuttavia, la sua vittoria fu di breve durata, poiché dovette affrontare una battaglia incessante contro il sistema patriarcale che cercava di tenere le donne fuori dagli affari legali.

Nel giro di tre mesi dal ricovero, Poët venne radiato dall'albo quando la Procura Generale presentò ricorso alla Corte d'Appello di Torino. L'opposizione ha sostenuto che alle donne è vietato dalla legge e dall'ordine pubblico esercitare la professione forense. Nonostante i suoi ricorsi alla Corte Suprema di Cassazione, il verdetto è stato confermato, aumentando la sua delusione.

Tuttavia, lo spirito di Lidia Poët è rimasto intatto. Anche se non poteva lasciare la sua firma sulle lettere o comparire direttamente in tribunale, continuò a lavorare come avvocato, svolgendo instancabilmente le sue funzioni. La sua dedizione non è passata inosservata, innescando un dibattito pubblico che ha raccolto il sostegno di 25 giornali italiani, sostenendo la partecipazione delle donne alle professioni a predominanza maschile.

L'impatto di Poët si estese oltre l'arena legale, poiché divenne una figura influente nel movimento internazionale delle donne. Entrata a far parte del Consiglio Nazionale delle Donne Italiane nel 1903, si batté con passione per il suffragio, avvicinandosi sempre più al sogno di ottenere il diritto di voto alle donne nelle elezioni locali, sogno parzialmente realizzato nel 1925.

Nel 1920, dopo 37 anni di lotta incessante, il nome di Lidia Poët fu finalmente reintegrato nell'albo degli avvocati, a testimonianza della sua resilienza e del potere di trasformazione della sua lotta per l'uguaglianza di genere.

Poiché "La legge secondo Lidia Poët" intreccia una narrazione accattivante, rende omaggio a una donna straordinaria che ha sfidato le convenzioni, ha sfidato lo status quo e ha lasciato un segno indelebile nella storia della legge e dei diritti delle donne. La storia di Lidia Poët è un'ispirazione duratura per le generazioni a venire, un promemoria che anche di fronte alle avversità si può innescare il cambiamento e creare un percorso che gli altri possano seguire.

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